Lo standard: semplicemente un tipo di approccio

Lo standard: semplicemente un tipo di approccio

Eppure, nonostante mi spieghino dal punto di vista antropologico perchè l’uomo va caccia, per me la caccia è … brivido!
Mi hanno chiesto di scrivere qualcosa ma cos’è la scrittura?
Ispirazione dell’anima tradotta su carta!
O struttura di pensiero razionale e logica!? Infatti possiamo gettare un articolo con il colore presi da ispirazione ancestrale oppure usare la logica delle scritture bibliche.
In queste ogni libro è come uno spartito musicale con largo, andante, sincopi e terzine, che ha una struttura propria e dove le parole assumono un significato specifico in base alla loro collocazione nella frase e al tipo di pensiero elaborato.
In generale chi ha concepito lo standard di lavoro per cani da seguita ha imboccato una via razionale, “scientifica”.
Innanzitutto ha preso per timone la logica temporale: laddove, infatti, si dice che il lavoro del segugio italiano si può dividere in quattro fasi, si fa del tempo la logica di riferimento. In sequenza cronologica vengono descritti la cerca, l’accostamento, lo scovo e infine la seguita. EPPURE pensandoci bene è una vera forzatura per quei cani intelligenti che a lungo andare, chi prima chi dopo, si annoiano di eseguire il solito spartito meccanicamente, così, non di rado assistiamo a lavori dove al posto della cerca e dell’accostamento vediamo il cane andare ad esplorare direttamente i luoghi della rimessa, facendo torcere il naso a qualche giudice. Il segugio, infatti, non si è comportato secondo lo standard di riferimento. Don Nando Armani scrive del suo Batista come di un cane che invece di procedere in un accostamento ordinato verso la rimessa della lepre andava e veniva per poi fare di corsa gli ultimi 80 mt all’impatto con la lepre. Anche gli standard morfologici seguono delle logiche scientifiche come il procedere per causa ed effetto: ad una determinata inclinazione della spalla corrisponde una determinata lunghezza del collo, ad un determinato colore del pelo è abbinato un determinato colore dell’occhio etc, salvo poi osservare una pluralità di eccezioni; ma queste sono giudicate difetti! Sempre perchè non ottemperano allo standard che a sua volta segue precisi criteri logici e scientifici. La suddivisione dello standard in fasi è poi tipico di un metodo scientifico che viene usato ad esempio anche in economia e nella gestione dei problemi aziendali. Così abbiamo una prima fase di analisi, a cui segue quella dell’individuazione delle possibili soluzioni, poi abbiamo una terza fase concernente le azioni messe in atto per risolvere il problema, per finire con il feedback, cioè la verifica degli effetti che le azioni hanno prodotto. Di recente, però, economisti come Tito Boeri hanno teorizzato che uscire dalla crisi economica imperante nell’Occidente ci si dovrebbe affidare di più all’intuizione che consente di raggiungere il risultato D senza dover passare per gli step A, B, e C. L’intuizione è, infatti, più rapida e più geniale perchè evita gli ostacoli tipici di un cammino lungo ed elaborato. Quando assistiamo ad una prova di lavoro, e mi rivolgo ai signori giudici, quante volte ci esponiamo con coraggio a dare un giudizio d’insieme o di sintesi del lavoro dai cani invece di usare con miopia il metro dello standard diviso in fasi?
Steve Jobs, pioniere del personal computer, raccomandava, di rimanere sempre affamati e folli. Recentemente ho letto un articolo della bravissima Simona Pelliccia che raccomandava come dote indispensabile di un segugio l’obbedienza. Bisogna riconoscere che cani corretti e obbedienti sono il passaporto per poter addestrare e allenare i nostri segugi tutto l’anno oltre che per andare a caccia. Tuttavia, può accadere che il nostro fido ausiliare vada fuori controllo, non dia retta ai nostri richiami e segua completamente il suo istinto… di libertà. Quando succede personalmente io mi adiro notevolmente, compiendo peraltro peccato, perchè l’ira, bisogna ricordarlo è un peccato capitale! Il cane insegue una lepre, sconfina nella riserva vicina e ciò che peggio non rientra! Salto il pranzo per cercarlo e nelle ore pomeridiane mi sembra di sentirlo inseguire in lontananza in un punto alquanto distante dalla sciolta della mattina. Ebbene se quel giorno sono arrabbiato, perchè le cose non sono andate come volevo, mano a mano che il tempo passa divento sempre più fiero di quel cane perchè ha manifetato la sua autentica anima di segugio. Deprecabilissima è stata una prova di lavoro in cui un noto pluri-vincitore, conduttore di segugi pelo raso fulvi, ha portato in giro i suoi cani passando per tre distinte pasture come fossero degli springer. Il suo peccato grave, infatti, è stato aver addomesticato il segugio togliendogli, tra il resto, l’iniziativa! Concludendo, è così rimaniamo nel formalismo dell’articolo, lo standard è sicuramente uno strumento ma non è la “Bibbia”. Soprattutto non deve essere una cappa tremenda che soffoca la libera conoscenza. Detto in altri termini “Don’t let schooling interfere with your education” (M. Twain).

Oscar Tarolli

(Articolo estratto dalla rivista “i Segugi” – n.103 – dicembre 2014)


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